Teca 2 – La scuola del nuovo secolo (1900-1918)

Il nuovo secolo porta molte novità: il cinema, le prime automobili e la radio.
Anche la scuola si rinnova grazie a importanti riforme che migliorano le condizioni di studenti e insegnanti. Una brusca frenata al progresso arriva con la Prima Guerra Mondiale.
La guerra entra persino a scuola nelle aule e nei libri scolastici in cui si parla di soldati, armi e aerei.

“Corriere delle maestre”, monitore didattico settimanale illustrato. Diretto da Guido Fabiani. Milano, A. XIV n. 30, 7 maggio 1911; 30.5 x 21 cm (Fondo Ricca)

La rivista “Corriere delle maestre” fu fondata nel 1897 dallo scrittore e giornalista Guido Fabiani (1869-1947), che lo diresse per 42 anni. Edita dall’editore milanese Vallardi, rimase attiva per quasi cinquant’anni e rappresentò una vera novità poiché nasceva allo scopo di sostenere le maestre. La rivista, infatti, trattava di politica scolastica, era attiva nella lotta per l’avvicinamento delle maestre all’associazionismo magistrale, presentava infine supplementi letterari e rubriche dedicati al pubblico femminile. Ultimo, ma non meno importante, la rivista conteneva un inserto didattico con precise indicazioni sui programmi da svolgere suddivisi per ordine e gradi di istruzione (fonte: I. Scionti, Editoria scolastica. Storia, editori e progettazione, Catania, p. 126).


Fotografia dei maestri e delle maestre dell’Istituto Magistrale di Trento. Fotografo sconosciuto. Anni ca. 1900-1910; 30 x 20 cm (Fondo Ricca)

Questa foto di fine anno rappresenta plasticamente il fenomeno della “femminilizzazione” della professione docente. Le maestre donne furono molto più numerose dei maestri uomini non solo per l’idea che l’insegnamento si addiceva maggiormente all’inclinazione femminile alla cura dei bambini. Il fenomeno fu dovuto anche al fatto che i Comuni italiani preferivano chiamare le donne perché – a parità di titoli – venivano pagate molto meno dei loro colleghi maschi.


Nettapennino in feltro e cartoncino con cromolitografia. Ditta Entella. Senza data; 10 x 5.5 cm (Dono Brunelli)

Il nettapennino è un oggetto oggi sconosciuto in quanto serviva a ripulire l’inchiostro ancora umido dalla punta del pennino (prima che si asciugasse e creasse una crosta dura). Come funzionava? Se osservi bene, vedrai che l’anello metallico serve per unire tra loro diversi fogli: due fogli di cartoncino all’esterno (copertina) e diversi fogli di panno all’interno. Tra questi fogli di panno si inseriva la punta sporca per pulirla.


Calamaio in vetro stampato. Modello da scrivania, privo di tappo. Anni ca. 1900-1920; 6 x 4 cm (Fondo Ricca)

Penna con cannuccia in legno e pennino in acciaio. Anni ca. 1900-1920; 20 cm (Fondo Ricca)

Questo calamaio in vetro stampato presenta una base piatta pertanto andava appoggiato su una scrivania piana (sulla cattedra del maestro o sulla scrivania di casa). Il modello è privo del tappo, che doveva essere in vetro o metallo. La penna è composta da una semplice cannuccia di legno su cui è innestato un pennino in acciaio.


Abbonamento ferroviario per i “maestri elementari comunali” rilasciato al maestro Francesco Caiola. Anno 1907; 11.5 x 7.5cm
(Fondo Brunelli)

Uno speciale “Libretto ferroviario” veniva rilasciato ai maestri elementari di ruolo (nominati per concorso) e i maestri provvisori (reggenti temporaneamente una scuola di nuova istituzione o priva di titolare da coprirsi in seguito con trasferimento o nomina per concorso), incluse le loro famiglie (moglie e figli fino ai 26 anni di età). Tale libretto assicurava ai maestri di poter viaggiare sui treni con speciali tariffe ridotte.

(cfr. Norme per i viaggi in ferrovia e sui piroscafi a prezzo ridotto, “Scuola Italiana Moderna”, a. xxxix, n. 17, 1 febbraio 1930, p. x)


Quaderno di geografia della classe III dell’allieva Stefanina Castiglioni. Materia: Geografia. Classe III. Anno: 1906 [data manoscritta]. [Torino]: Cartiera Italiana; 20 x 15 cm (Fondo Ricca)

Tra l’Ottocento e gli inizi del Novecento i quaderni scolastici sono composti di pochi fogli e dotati di una copertina in cartoncino leggero ornata da semplici decori in bianco e nero. Spesso sono realizzati artigianalmente dal maestro stesso cucendo pochi fogli all’interno di una copertina in semplice cartoncino.

In questo caso, invece, la copertina è realizzata con macchinari: con macchine era prodotta la carta, mentre macchine tipografiche realizzavano la stampa presente sul fronte (o “prima di copertina). Questa decorazione è piuttosto semplice e consiste in una cornice calcografica a motivi vegetali (tralci) che riquadra un ritratto di Cristoforo Colombo.

Il quaderno è prodotto meccanicamente dalla Cartiera Italiana, che si costituì nel 1873 in Serravalle Sesia ad opera della famiglia Avondo che aveva rilevato precedenti, antichissime cartiera del territorio, trasformandole in un nuovo stabilimento all’avanguardia. Specializzata in diversi generi di carte finissime (es. carte valori bollate, carte filigranate, le carte per Bibbie ecc.), la Cartiera Italiana S.p.A. fu presente alle maggiori Esposizioni internazionali di fine Ottocento e dei primi decenni del Novecento (G. Sezzano, Le cartiere biellesi, in S. Pozzo, Il comune di Serravalle-Sesia. Memorie storiche, Biella, G. Amosso, 1874, pp. 159-163). Dopo un declino iniziato negli anni Cinquanta, la cartiera cessò l’attività nel 1982.


Luigi Capuana. “Prima Fioritura” Sillabario semplicissimo per la prima elementare. Palermo, Casa Editrice Salvatore Biondo, 1908 (Fondo Ricca)

Il primo strumento per gli scolari e le scolare della prima classe elementare: il Sillabario. Quest’ultimo era progettato per insegnare gradualmente i fondamenti della lettura presentando le lettere organizzate in sillabe – a differenza dell’Abbecedario che presenta le lettere dell’alfabeto.

Questo Sillabario è scritto da Luigi Capuana (1839-1915). Più noto come scrittore e anticipatore del Verismo in Italia, Capuana in realtà fu anche ispettore scolastico, docente nell’Istituto superiore di magistero in Roma e autore di libri per la scuola. “Prima fioritura” è il titolo di una serie di libretti di letture educative per le diverse classi della scuola elementare, di cui questo costituisce il primo volume, pubblicato nel 1908.


Angelo Tortoreto. La lotta nei cieli. L. Trevisini, Milano [1915]. (Bibliotechina di guerra, n. 5).
Angelo Tortoreto. Da una trincea all’altra. L. Trevisini, Milano, 1916 (Bibliotechina di guerra, n. 6).

La “Bibliotechina di guerra” è una collana di libriccini in piccolo formato, edita dall’editore milanese Trevisini, che raccoglieva letture patriottiche destinate alla scuola elementare. Di stampo apertamente bellicista, queste letture in qualche modo “normalizzano” la guerra presentandole a bambini e bambine sia come una presenza ineluttabile sia come un’opportunità per servire la patria con coraggio. Dopo un primo nucleo di dieci titoli stampati, la bibliotechina fu chiusa (cfr. L. De Franceschi, Libri in guerra: Editoria e letture per i soldati nel primo Novecento, Milano, Mimesis, 2019).


I due libriccini esposti sono La lotta nei cieli”(n. 5 della collana) e Da una trincea all’altra (n. 6 della collana). 
L’autore è Angelo Tortoreto, maestro elementare, narratore e commediografo (fu autore fra l’altro de Il teatro dei miei scolari), infine prolifico autore di libri scolastici e letture di svago che – durante gli anni della Grande Guerra – ebbero uno stampo fortemente patriottico e a favore dell’intervento bellico. Nel 1927 Tortoreto fonderà il settimanale per giovinette “La Piccola Italiana”, che nel 1941 diventerà organo ufficiale della Gioventù Italiana del Littorio.

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