Grande successo di pubblico alle iniziative organizzate dal Museo della scuola «Paolo e Ornella Ricca» dell’Università di Macerata, in collaborazione con il Laboratorio Piceno della Dieta Mediterranea e il Centro Italiano di Analisi Sensoriale, a Fermhamente, il festival della scienza andato in scena dal 2 al 5 febbraio a Fermo.
Oltre 300 le persone che hanno preso parte ai laboratori e alla conferenza sul tema della dieta mediterranea. Lo staff del Museo ha proposto al pubblico “La cucina degli scarti”, un laboratorio per conoscere cosa mangiavano i bambini durante la guerra e che cosa preparavano le cuoche e le mamme di quel tempo. I partecipanti hanno pelato patate e carote e, invece di buttar via gli scarti, li hanno portati allo chef che ha preparato deliziosi piatti a base di bucce e erbe “trovate”. Anche i più scettici si sono ricreduti: hanno gustato bucce di patate cotte in padella e crostini con crema di bucce e foglie di carote. Al termine del laboratorio i bambini hanno sperimentato i loro sensi grazie al Centro Italiano di Analisi Sensoriale per poi fare il percorso Aromateca per scoprire come si registra l’impronta digitale molecolare dell’aroma di un alimento per verificarne l’autenticità e prevenire le contraffazione alimentari a cura di I.T.T. “G. e M. Montani” di Fermo con il coordinamento della professoressa Teresa Cecchi.
Sabato 4 in occasione dell’incontro “Dieta mediterranea: un patrimonio di cultura, nutrizione, educazione, aromi e marketing territoriale”, è intervenuta, insieme al Rettore dell’Università di Macerata Francesco Adornato, anche la Direttrice del Museo della Scuola, Professoressa Anna Ascenzi, che ha sottolineato l’importanza della promozione dell’educazione alimentare, alla salute e a corretti stili di vita.