Una poesia per il Museo della Scuola Paolo e Ornella Ricca
Avete mai desiderato ricevere una poesia che parlasse di voi? Con grande sorpresa, il museo ne ha ricevuta una proprio nei giorni scorsi da parte di una studentessa del Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo dell’Università degli Studi di Macerata. Grazie, Flavia!
In un museo non par d’entrare
piuttosto un di’ d’altro tempo rinventare
calamai, lettere e pennini
banchi stretti e cosi’ vicini
poi la storia de chi s’e’ inventato penne e matite
quanto genio in quell’inchiostro e grafite
e anche sventure e dolori
de’ suoi grandi inventori
eppure quando guardi na matita e na penna
non ce pensi mai che per arrivar li’ qualcuno s’ingegna
del maestro hai d’immaginare
che ti canzoni se non ti sai comportare
e ti fa buffo con quel cappello
che pari proprio n’asinello
e po’ sui ceci ti fa accomodare
in modo che la punizion e’ difficile da scordare
ma le storie, di sicuro, quelle non le puoi dimenticare
papà che parton per la guerra e per non farti disperare
ti prometton di tornare se tu “col maestro ci saprai fare”
e ai figli preparan il pacchetto bello per la scuola
augurandosi che non sia solo della lor vita la prima ora
che la guerra non e’ un lavoro
e andar a scuola e’ come l’oro
e pur nei muri, con la geografia e le letterine
anche le conquiste e gl’inni se devon veder ste anime poverine
…che a pensar al babbo basta e avanza
e a casa lui manca tanto nell’unica stanza
“a far da scola me basterebbero loro
li padri e li fratelli…per me non son nulla costoro!”
e ti perdi a giocar poi coi compagni senza rimedio
che vinci o che perdi, non c’e’ nulla da spartir sul serio
…e torni ad adesso, la “storia di sempre”
e capisci che non e’ vero niente
che quel che e’ successo un tempo sta lontano
scritto in un libro che lasci sul divano
ma son odori, colori, macchie che ti ricordano la gente
di quando tu non c’eri…e devi esservi riverente…
Flavia Zanusso
Studentessa Unimc